Punta Raisi, 1991: un B-52 americano in avaria sgancia 20 tonnellate di bombe in mare prima dell’atterraggio
Scritto da Francesco Cipriano
Durante una ricerca d’archivio, Compaesano si è imbattuto in un articolo pubblicato nel 1991 su L’Unità a firma di Francesco Vitale, nel pieno della Prima Guerra del Golfo, che racconta un episodio oggi poco noto: l’atterraggio d’emergenza di un bombardiere strategico B-52 dell’aeronautica statunitense all’aeroporto di Punta Raisi, a Cinisi, dopo che il velivolo aveva scaricato in mare circa 20 tonnellate di bombe.
Il fatto avvenne in una sera di gennaio 1991. Il gigantesco aereo americano, partito dalla base di Fairford nel Regno Unito e diretto nel Golfo Persico per partecipare a operazioni militari contro obiettivi iracheni in Kuwait, fu costretto a deviare la rotta a causa di un’avaria tecnica. Dopo aver inutilmente chiesto l’autorizzazione ad atterrare a Sigonella e a Fontanarossa, trovò rifugio a Punta Raisi, non senza prima gettare in mare – a quanto riferirono fonti ufficiali – 22.000 chili di bombe, otto missili Cruise e undici missili a medio raggio.
Secondo quanto riferito dal Pentagono e dal portavoce del Ministero della Difesa del governo italiano, gli armamenti erano stati scaricati fuori dalle acque territoriali, non prima di essere stati disarmati: “Le armi preventivamente disattivate non sono esplose ne possono esplodere. Sono pezzi di metallo inermi in fondo al mare”, disse il Colonnello Saverio Salvatorelli.
L’atterraggio fu difficoltoso: l’enorme apertura alare dell’aereo mise a dura prova la pista dell’aeroporto, e una ruota finì impantanata. Lo scalo fu presidiato da forze militari statunitensi, carabinieri e polizia, mentre dei tecnici giunti dagli USA si misero subito al lavoro per riparare il guasto.
La notizia, riportata dai giornali dell’epoca, fece subito scalpore e sollevò interrogativi sulla militarizzazione della Sicilia. All’epoca, già altri scali italiani come la Malpensa, Fiumicino e Birgi, erano stati coinvolti in operazioni logistiche legate al conflitto. L’atterraggio a Palermo, però, colpì in particolare l’opinione pubblica isolana: un velivolo carico di armi, sorvolando le nostre coste e sganciando il suo pericoloso carico nel Mediterraneo, creò scalpore e accese il dibattito politico. Tra le interrogazioni presentate, anche quella del deputato carinese Nino Mannino in Commissione Difesa.